Pietra che prende il volo - Armando Castagno

La Verticale di Valtellina Superiore Grumello ARPEPE

Armando Castagno,Viniplus di Lombardia - n°14 Marzo 2018 - AIS Lombardia - marzo 2018

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Della trinità delle sottozone della Valtellina centrale, che comprende anche Sassella e Inferno, il Grumello è la più deflata, quella raccontata meno spesso. Sarà forse, almeno in parte, una questione onomastica. Sassella sa di sasso, evocando già sin dal suono la disperata tenacia con cui generazioni di agricoltori l’hanno scalpellata da un enorme, nudo strapiombo, in una successione di gradoni. Già solo per immaginare il suo dirupo come ambiente di coltivazione di alcunché, occorre un impasto di vigore, coraggio, fantasia e vocazione al martirio in parti uguali. Inferno sa di se stesso: la parola, adattata a un luogo da vino, accalda e affatica al solo pensiero, restituendo il destino, gramo ed esaltante insieme, di coloro che ne lavorano le balze per trarne un vino (qui già raccontato) che è una bizzarra e meravigliosa elica di ossimori: se ne ama l’ardore montano, se ne trae l’immagine del caldo palpito di un freddo monolite. Grumello, dunque, evoca per parte sua il grumo, in senso metaforico (sta per “sperone di roccia”): quello su cui svettava un tempo il Castello dei de Piro, costruzione articolata su due corpi di fabbrica dei quali già nel 1526 non restava che il rudere tarchiato. Uno dei due, sormontato oggi da una bandiera perennemente tesa dal vento, mantiene la severità di un guardiano. In una giornata tersa, per non emozionarsi di fronte al panorama che da quassù si squaderna, occorre avere il cuore sordo e pesante come il granito che prorompe qua e là da sotto il velo del suolo. Il passaggio rapido delle nuvole e delle nebbie, a contrasto con la saldezza delle mura residue, appare una buona metafora della vicenda del luogo e dei suoi abitanti: “per scomoda e ingrata che sia” si immagina essi pensino “è la mia terra e io qui resto”. Viste da sotto, le vigne della sottozona Grumello colpiscono non meno delle altre due citate, specie in alcuni strapiombi pressoché verticali. [...]