Compie 10 anni la guida Slow Wine di Slow Food dedicata ai vigneti e ai vignaioli, curata da Giancarlo Gariglio insieme a Fabio Giavedoni.
Per il suo decimo anniversario la guida di Slow Food cambia la grafica, ma non la sostanza: non dà punteggi, ma spiega cosa c’è dietro un bicchiere di vino raccontando i territori, i produttori, il loro impegno. Quest’anno lo fa recensendo 1967 cantine visitate da 250 collaboratori: hanno assaggiato 25mila vini per descrivere un mondo del vino sta profondamente cambiando, in meglio.
«Dal 2010, quando abbiamo iniziato, il numero delle aziende biologiche è triplicato e in generale c’è stato un grosso salto di qualità che prova che c’è una grande attenzione alla qualità dei vini e al rispetto dell’ambiente: stiamo assistendo a un abbandono massiccio della chimica sia nei campi che in cantina e questo vuol dire che tutti hanno capito che la salute della Terra ci riguarda molto da vicino».
La selezione della Slow Wine individua le 212 Chiocciole – il riconoscimento più ambito assegnato alle cantine che interpretano i valori organolettici, territoriali e ambientali in sintonia con Slow Food – e i 296 Vini Slow – che hanno un’ottima qualità organolettica e condensano nel bicchiere l’identità del territorio d’origine – sono stati assegnati solo alle realtà che hanno completamente abbandonato i diserbanti.
Vino Slow Valtellina Superiore Inferno Fiamme Antiche 2015 "Un vino che incanta per profondità ed eleganza, strutturato e austero, terroso, con un frutto scuro che inebria il sorso, profondo e incisivo".
ARPEPE "Cantina Chiocciola": "Il Rinascimento della Valtellina passa da storie come quella di ARPEPE, condotta da una nuova generazione che è stata capace di riprendere i mano le redini di un grande passato e di riportarlo ai livelli di eccellenza che merita"